Milano, cinema Capitol, sessant’anni fa: prima proiezione in Italia della La Dolce Vita.
Quella che ora è riconosciuta da molti in tutto il mondo come una delle migliori opere cinematografiche, nell’Italia di allora fece scandalo; ci furono proiezioni annullate in nome del decoro.
Federico Fellini, Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Fontana di Trevi, la Palma d’Oro al Festival di Cannes.
2013, La Grande bellezza. Mondanità a 360° anzi lo squallore nascosto dal volto di una bellezza effimera, ma nessuno scandalo.
Paolo Sorrentino, Daniele Servillo, Sabrina Ferilli, Il Fontanone, l’Oscar come miglior film straniero.
Protagonista è sempre lei, Roma.
Un Roma la cui bellezza viene usata e sfruttata come palcoscenico di mondanità sfrenata, a volte volgare, o per essere delicati, priva di gusto. Come se quella bellezza potesse camuffare il marcio, il privo di sostanza, il…decadente. Roma viene inquadrata e raccontata per ciò in cui è stata trasformata, o meglio per come viene vissuta: l’antitesi di sé stessa.
C’è però una differenza: la Roma dell’epoca della Dolce Vita era la Roma del grande Cinema e dell’Alta Moda, e gusto ce ne era anche per strada, nella vita di tutti i giorni, la Roma di oggi è una Roma trascurata nelle cose e nelle persone; eppure, anche se maltrattata, sembra non curarsi del tempo che passa, vede scorrere tutto e tutti e rimane lì, immobile.
Ci sono più buche, edifici abbandonati a loro stessi, ma la sua essenza mantiene un fascino senza tempo.
Roma ci sta dando il tempo di correre ai ripari e non solo Roma, ma l’Italia tutta. Le immagini delle piazze e delle strade d’Italia deserte per l’emergenza COVID19 ci hanno svelato tutta la loro bellezza ed al tempo stesso la loro e la nostra fragilità. Dovremmo aver imparato ad aver cura di noi, degli altri e delle ricchezze che abbiamo, perché non c’è nulla di scontato. Dovrebbe essersi risvegliato amore per ciò che abbiamo e siamo e allora utilizzo il volto e la voce di un’attrice romana, la prima attrice di lingua non inglese ad aver vinto l’Oscar come migliore attrice protagonista, il volto della Roma della guerra (più volte si è detto, questa del COVID è la crisi peggiore dal dopoguerra).
Spero che la sua voce e le sue parole riescano a risvegliare il nostro orgoglio per ciò che Roma e l’Italia tutta hanno sempre rappresentato e se è vero che “la Bellezza salverà il mondo” allora è arrivato per l’Italia il momento di risollevare la testa perché il mondo ha ragione di pretendere molto da noi in questo e se non faremo quanto abbiamo fatto non solo nel dopoguerra, ma in tutta la nostra storia, traendo forza dalla nostra innata capacità di creare, innovare e donare al mondo bellezza, allora ci sarà veramente da gridare allo scandalo.
L’intervista ad Anna Magnani, “Annarella” per i romani la trovate a questo link https://www.youtube.com/watch?v=HuZa5Nz3I9I