Piero di Tommaso Soderini; questo nome non dice praticamente nulla alla maggior parte di noi eppure la sua storia è strettamente legata a nomi che dicono invece molto a praticamente tutti noi, nomi come: la famiglia de’ Medici, Carlo VIII di Francia, Machiavelli, Leonardo, Michelangelo.
Nel 1502, Pier Soderini viene nominato gonfaloniere perpetuo della Repubblica fiorentina. Si sa per erto che nel 1503 Soderini era già in accordo con leonardo per la Battaglia di Anghiari e nel 1504 commissiona a Michelangelo quella di Cascina: i due colossi del Rinascimento italiano dovevano duellare ed il salone dei 500 di Palazzo vecchio sarebbe stato il loro campo di battaglia.
Quando il Soderini commissionò i lavori, Michelangelo era noto come scultore, non come pittore e la superficie da dipingere non era proprio piccola, Leonardo era sì noto come pittore, ma anche per non portare mai a termine i suoi lavori; dunque o Piero Soderini era completamente pazzo oppure era un geniale visionario.
A tutti è noto che nè la battaglia di Anghiari nè quella di Cascina vennero realizzate: Leonardo, accortosi del fallimento, lasciò Firenze per Milano mentre Michelangelo venne chiamato a Roma, di entrambe rimangono alcuni disegni preparatori, studi di figure e disegni realizzati da altri come copie dagli originali dei due maestri e soprattutto la battaglia di Anghiari ebbe fortissima eco nelle epoche successive (esempio Rubens).
Quella di Michelangelo venne definita la palestra dei nudi, non ha nulla che faccia pensare alla guerra, mentre quella di Leonardo è all’opposto e rappresenta l’acme dell’atto bellico, ma non con trionfalismo quanto come turbine di violenza. pur nella diversità artistica ed umana entrambi gli artisti fanno una cosa. non rappresentano il trionfo di Firenze nè su Pisa nè su Milano e viene spontaneo ricordare proprio quel Machiavelli amico di Soderino e che pur se scrittore dell’Arte della guerra, la guerra non l’amava affatto forse perchè l’aveva vista in faccia:
” Di sangue son le fosse e l’acque sozze,
Piene di teschi, di gambe, e di mani,
E d’altre membra laniate, e mozze,
Rapaci uccei, fere silvestri, cani
Son più le lor paterne sepolture. […]Dovunche gli occhi tu rivolti, e giri,
Di lacrime la terra e sangue è pregna;
159E l’aria d’urli, singulti, e sospiri.”
Machiavelli – Dell’ Ambizione