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CultureofMadeInItaly – 1519b2i behind the scene of Italian Beauty

Roberto D’Antonio: un professionista del Made in Italy

Byadmin

Jan 12, 2020

 

 

“I capelli, dicono che i capelli siano tutto. Hai mai immerso il tuo naso in una montagna di boccoli e desiderare di voler rimanere addormentato per sempre ” [Profumo di donna – monologo di Al Pacino sulla belleza delle donne]                                                

 

Che i capelli siano un elemento di bellezza, specialmente femminile, è fuori da ogni dubbio, non a caso vengono celati da veli di varia fattura e pregio in varie culture religiose. Ma i capelli non sono solo questo.

Chi non ricorda le acconciature greche, quelle romane, etrusche fino ad arrivare alla corte di Francia con Maria Antonietta. I capelli non solo forniscono informazioni sull’età e la salute di una persona, ma anche sull’epoca storica in cui è vissuta, sulla sua posizione e ruolo sociale, dalle regine alle prostitute. La mia attenzione però è legata ad un aspetto che ho indicato pochi giorni fa quando, relativamente a ciò che sta accadendo in questo momento e nello specifico alle difficoltà delle categorie di cura alla persona a causa del COVID19, ho ripreso un post di Roberto D’Antonio (RDA), meglio noto come “il parrucchiere dei VIP” (e qui mi riservo una piccola nota in conclusione), aggiungendo “Così lavorano i grandi professionisti! Anche loro sono Made in Italy!”

Come già detto in merito al post sul programma Copernicus dell’ESA, che pure toccava un’altra problematica legata sempre all’emergenza sanitaria e relativa all’agroalimentare, anche in questo caso non mi interessa entrare nel dibattito politico, ma collegare quanto da me affermato proprio al Made in Italy.

Ciò che distingue l’Italia è non uno specifico prodotto, ma tutto un insieme, un’alchimia tra i vari settori del vivere e del creare che rendono l’Italian Lifestyle qualcosa di unico ed irripetibile. Senza dubbio uno degli ingredienti di questa alchimia è la moda. Pensando alla moda italiana, un momento d’oro fu senza dubbio quello dell’Alta Moda romana che esplose, e non è un caso, proprio all’epoca della Dolce Vita, l’età d’oro per il cinema italiano. Moda e cinema erano un tutt’uno e allo stesso modo non era possibile concepire l’abito senza l’acconciatura/pettinatura ad esso abbinata.

Il famoso abito da sposa che le Sorelle Fontana realizzarono per Linda Christian era ispirato al 400 italiano come anche il copricapo e la pettinatura, ideate ad hoc per l’abito con indicazione molto chiara nel bozzetto delle stiliste.

L’Hollywood sul Tevere si nutriva di un tutto artistico che non poteva essere realizzato se non prestando attenzione ad ogni aspetto. Era così allora ed è così adesso: Festival de Cannes, Mostra del Cinema di Venezia, gli occhi puntati sul red carpet. Fate un gioco: provate a scegliere gli abiti più belli dei tappeti rossi e poi a scambiare le teste di chi li indossa, a scambiare le acconciature realizzate. Risultato? Forse gli abiti più belli e le attrici più eleganti non appaiono più tali.

Moda e capelli si evolvono e mutano insieme e se le nonne e le mamme dell’epoca della Dolce Vita dicevano “non dire mai il nome del tuo medico, del tuo sarto e del tuo parrucchiere” un motivo ci sarà pur stato.

Di esempi che dimostrano l’ iconicità dei capelli, che nulla ha da invidiare a quella degli abiti, se ne possono fare davvero tanti:

1) Anna Magnani, ricordate più gli abiti indossati (e parliamo di Fernanda Gattinoni ) o la folta chioma “spettinata”?

2) Audrey Hepburn, Breakfast at Tiffany’s, ricordate più il tubino nero o l’acconciatura?

3) la Carrà o la Caselli, senza caschetto?

E l’elenco potrebbe continuare.

Ma moda e acconciature non riguardano solo l’ambito del Cinema: Jacqueline Kennedy, Maria Callas, Diana d’Inghilterra…

Ecco, parrucchieri come RDA ed il suo staff fanno tutto questo: esaltano i capi realizzati dai nostri stilisti tanto nelle sfilate quanto sul red carpet con quell’incredibile capacità di cogliere l’anima di chi si affida loro, rappresentandola nelle sue varie sfumature a seconda degli abiti che indosseranno (esplicativo in tal senso un post di  RDA con varie immagini della Golino, Valeria Golino – Ricordi 2016 ).

A lui si affidano anche stars di fatto patrimoni nazionali di altri paesi come Catherine Deneuve e Willem Dafoe, e questo è sicuramente un riconoscimento alla professionalità italiana come accade ai nostri ricercatori, medici, manager, stilisti in tutto il mondo.

Sempre in ambito Made in Italy, un’opera d’arte è l’hair concept realizzato per il Book di Bulgari e di cui trovate delle bellissime immagine  sempre sul profilo Instagram di D’Antonio Bulgari’s Book – Hair concept

In merito all nota sull’espressione “parrucchiere dei VIP”. Per le case di moda motivo di vanto era sempre stato essere l’Atelier delle dive ed il Sarto degli uomini di potere; poi è arrivato Re Giorgio. Giorgio Armani all’inizio si afferma per aver realizzato di fatto una parità di genere senza nulla togliere alla femminilità, la giacca ed il completo pantalone per le donne, per le professioniste. Da Roberto trovi uomini e donne “di potere” così come trovi dive e divi del mondo dello spettacolo; ecco, oltre ad essere un pezzo del Made in Italy, nel salone di RDA la parità di genere è realizzata!

Infine, ma non ultimo, ricordiamoci: tutto ciò che è espressione creativa di un popolo ne rafforza le radici e la capacità di guardare al futuro con fiducia e determinazione specialmente nei momenti di maggiore difficoltà.

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