• Sun. Nov 24th, 2024

Papierfiligrana

CultureofMadeInItaly – 1519b2i behind the scene of Italian Beauty

“L’infinito è tra le note”

Byadmin

Jan 10, 2022 , ,

“E come giga e arpa, in tempra tesa

di molte corde, fa dolce tintinno

a tal da cui la nota non è intesa,

così da’ lumi che lì m’apparinno

s’accogliea per la croce una melode

che mi rapiva, sanza intender l’inno. “

      [La Divina Commedia – Paradiso,canto XIV, vv. 118-123]

A citare queste parole di Dante è il Maestro Riccardo Muti e lo fa per definire cosa è la musica: “La musica non è comprensione, è rapimento” .

Si tratta di una definizione che gli consente di apostrofare gli “intenditori” (le virgolette le indica lo stesso Muti) di musica dicendo : “quando si va in teatro e c’è il famoso “intenditore” di musica che rompe i sacrosanti alle povere semplici persone che vanno in teatro per godere della musica e sono terrorizzate dal famoso competente.” E poi aggiunge:

“neanche io sono competente in Musica, io sono un musicista e quindi quando prendo una partitura, della partitura capisco la forma, l’architettura, l’armonia, il contrappunto, la dinamica; questi sono elementi oggettivi della musica, ma quello che c’è dietro le note” e qui tace un attimo,  “come diceva Mozart, l’infinito è tra le note.”

Finora abbiamo parlato sempre di Arti visive, mai di musica.

La musica, la più astratta tra le Arti eppure , a mio sentire, quella che più di ogni altra arriva dritta alla mente, senza filtri. Non c’è bisogno di sapere chi sia né in che epoca sia nato Mozart perché ascoltando un suo pezzo il nostro cervello si metta in moto e più o meno inconsciamente nascano emozioni, l’essere “intenditori” o meno di Mozart non ha alcuna importanza sugli effetti che la sua musica provoca in noi.

Non vale lo stesso ad esempio per la pittura. Di alcune opere, specialmente le più astratte, non è affatto insignificante sapere chi, quando, dove e spesso c’è comunque bisogno che qualcuno ci spieghi la filosofia dietro l’opera perché ad essere sinceri la prima reazione è non di rado “e che significherebbe? ”  

Significare; signum + facere e se il segno non è intellegibile non si va oltre.

Qui vale la pena citare nuovamente Dante “Trasumanar significar per verba non si poria “: ecco, la musica provoca “trasumanar” le altre Arti significano per verba e quindi necessitano la conoscenza dei verba utilizzati.

Chi mi segue sa che cerco di presentare un’unità tra Arti e Scienze, tra Scienza e Filosofia ed è quindi per me naturale la seguente sottolineatura: l’ arte più vicina alla matematica che è di fatto il linguaggio più lontano dalla maggior parte di noi, è proprio l’Arte più universale.

La musica non ha bisogno di traduzioni da una lingua all’altra e che ci piaccia o no agisce su di noi nel momento stesso in cui l’ascoltiamo.